L'insediamento ostrogoto (V-VI sec.d.C.)

Hoc est vivere bis
Vita priore frui
(Vivere con gioia il passato
è come vivere due volte)

Marziale, Epigrammi, X,23,6-7

Nel 286, Milano venne scelta come capitale dell'Impero romano. Anche dopo il trasferimento, nel 402, della sede a Ravenna, Milano conserverà una grande rilevanza culturale ed economica, grazie alla sua posizione centrale rispetto ai collegamenti della pianura padana con il centro Europa. Per proteggerla di fronte alla pressione dei barbari, le sue mura furono rinnovate; numerosi castelli sorsero inoltre all'imbocco delle vallate alpine e sui laghi, in siti naturalmente difesi. Sul lago di Como, all'inizio del V° secolo, venne istituita una forza navale agli ordini di un prefetto. E' in quel frangente che l'Isola Comacina, ubicata presso la sponda occidentale del lago, divenne un importante castello. Tra i diversi castelli fondati a sud del lago certamente il più noto, grazie alle indagini di questi ultimi anni, è il Monte Barro.
Il Parco Naturale Archeologico del Piani di Barra si articola in terrazze pianeggianti, poste attorno ai 600 metri sul livello del mare. Una di queste era occupata da un solo grande edificio, esteso su una superficie complessiva di circa 1700 metri quadrati. Era formato da tre ali disposte attorno ad un cortile, chiuso sul rimanente lato da un muro.
A partire dal 1986 e fino al 1997, il Parco ha promosso campagne di ricerca archeologica che hanno consentito di confermare la veridicità delle leggende che, fin dal Medioevo, parlavano del Barro come sede di una mitica città.
Gli scavi, condotti in base a concessione ministeriale rilasciata al Museo "Giovio" di Como e sotto la direzione scientifica del prof.Gian Pietro Brogiolo, hanno messo in luce i resti di un castello di età gota, del quale sono stati riconosciuti un'area abitata ai Piani di Barra ed un sistema difensivo tra l'Eremo ed il versante sud-orientale. Nel 1992 è stato attrezzato un percorso guidato che consente di visitare i resti archeologici sinora messi in luce.
Le aree archeologiche dei Prati di Barra sono visitabili seguendo il percorso anulare riprodotto nella figura: come si vede, si tratta di diverse aree ove sono stati rinvenuti i muri di 12 edifici.
Un'altra area di interesse archeologico riguarda i resti di mura e di torri che si intravedono nel tratto terminale della strada che conduce all'Eremo. Infine, sul versante meridionale del monte è visitabile il muro di fortificazione, localmente detto "muraioo", che racchiudeva tutto il sito, con due torri scavate; si raggiunge con un sentiero che parte dalla Baita Alpini o seguendo la mulattiera che scende dall'Eremo.
Presso l'Eremo è aperto al pubblico un interessante Antiquarium (il cui conservatore onorario è il dott.L.Castelletti, direttore del Museo "Giovio" di Como) dove sono tra l'altro esposti i reperti rinvenuti durante le campagne di scavo 1986-1989; imminente il trasferimento dal Museo di Como a questo Antiquarium anche di reperti rinvenuti negli anni successivi.